La nostra opinione sul reboot Sailor Moon Crystal
Buongiorno cari guerrieri!
Lo so, è da oltre un anno che non riesco ad aggiornare il portale come vorrei, ma cause inconvenienti personali ho allungato di molto i tempi.
Sto pian pianino scrivendo le pagine (trame, schede personaggi, etc.), ma vorrei condividere con voi tutte le possibili news riguardante il mondo Sailor, partendo proprio dalla messa in onda di Sailor Crystal Infinity su Rai Gulp.
Come avranno sicuramente fatto molti di voi, ho già visionato il terzo arco seguendo la diretta giapponese con i dovuti sottotitoli e quindi tendo a paragonare la versione nipponica con quella italiana.
Tralasciando lo scempio dovuto alla traduzione di “Moon Pride” dei primi due archi, la sigla di apertura di “New Moon” risulta essere decisamente più curata e arrangiata, così come l’intero restyling grafico.
Sui vari social, tra cui Facebook, ho letto diverse opinioni. Tra i nostalgici dell’anime anni 90 che non digeriscono Crystal come la peperonata di mezzanotte e i giovanissimi che invece non conoscono la prima edizione e apprezzano a pieno il reboot, ci sono i fan che, come me, amano tutto l’universo di Pretty Guardian Sailor Moon.
Sailor Moon nasce nel lontano 1992, ben 25 anni fa (come volta il tempo!) sia come manga che come anime. La nostra Sensei Naoko Takeuchi ha lavorato in contemporanea su entrambe le versioni: manga e anime sono stati lanciati sul mercato a un mese di distanza.
L’anime presenta moltissime differenze con il manga: episodi filler (i vari mostriciattoli utili per “allungare il brodo” e per simpatizzare maggiormente con i protagonisti), missioni totalmente diverse (le Outers e i 3 talismani, per esempio) e altri dettagli che spiegherò più avanti nei prossimi aggiornamenti.
Come mai questa differenza abissale se poi, a distanza di 20 anni, hanno deciso di rifare il reboot fedele al manga?
Puro marketing! Quanti di noi hanno acquistato almeno un gadget, una figurina o una bambola di Sailor Moon? E quanti, a distanza di anni, amano ancora le Sailor Senshi tanto da dilapidare l’intero stipendio per avere tra le mani lo Specchio di Sailor Neptune o la corona di Neo Queen Serenity? Di certo il mio portafoglio ha pianto dopo il Lucca Comics 2016… eheheheh!
Tornando a Sailor Moon Crystal – Arc 3, troviamo le nostre beniamine alle prese con nuove forze del male guidate da Pharaon90, entità proveniente dal sistema solare Tao. Ho amato la versione giapponese e ho pianto con quella italiana e… no, non erano lacrime di commozione ma di ORRORE.
Non ho mai condiviso la scelta delle nuovi voci, se provo ad ascoltare l’episodio a occhi chiusi tendo a confondere Luna con Usagi (e direi che è abbastanza grave soprattutto se l’inquadratura punta un oggetto come il monitor digitale della sala di comando e non il personaggio) senza contare che alcuni doppiatori sono totalmente bocciati. Inutile girarci attorno, Haruka, Michiru e soprattutto Suichi Tomoe non si possono sentire, così come alcune traduzioni: OSCENE.
E se l’Istituto Mugen si è trasformato in Infinity, il “Jupiter Coconut Cyclone” è diventato “Cocco del Ciclone di Giove”. Ora, sappiamo che la Takeuchi inventava gli attacchi a vanvera, come scordarsi del “Gentle Star Uterus” di Sailor Star Maker o dello speciale “Sailor Special Garlic Attack” con tanto di fiatella? Se la Sensei ha usato dei nomi alquanto bizzarri, si sperava nel buon senso degli editori con una traduzione decente, ma visto che il buon senso è stato mandato in pensione, era più che accettabile mantenere il nome degli attacchi in inglese… fa più figo.
Riassunto: Sailor Crystal ha risvegliato il bambino sopito in noi, i disegni sono morbidi e decisamente migliorati rispetto i primi due archi, il 3D è stato completamente rimosso (grazie al cielo!) e la trama è perfettamente in linea col manga.
Possiamo amarlo o criticarlo, ma alla fine siamo tutti davanti alla TV sintonizzati su Rai Gulp o collegati con lo streaming di Rai Replay. Non ci importa se abbiamo passato la soglia dei 30 anni, Sailor Moon rimane sempre il nostro anime preferito e se una volta eravamo seduti a terra con il telecomando in una mano e biscotti al cacao nell’altra, oggi inseriamo il DVD dell’anime anni 90 per alleggerire l’attesa di Crystal mentre stiriamo col ferro a vapore o alle prese con pentole e fornelli.
Perché ogni occasione è buona per guardare i cartoni animati e cantare la sigla, italiana o giapponese che sia, per calarci poi nei panni della nostra Senshi preferita.